Archivi tag: sauteuse

Spaghetti in sauteuse alla mediterranea


Categoria: primi piatti personalizzati  Reparti interessati: Entremetier  Metodo di cottura: Casseruola, ebollizione  Utensili usati: Tagliere, trinciante, spelucchino, coltellino a seghetto, vassoio, sauteuse, spatola di legno, casseruola, forchettone

Descrizione della Zucchina antica di Vico e “Tann e cococce” (tratto da biodiversitapuglia)

In agro di Vico del Gargano abbiamo recuperato i semi della Zucchina antica, che un anziano agricoltore riproduce da diversi decenni. Attualmente la conduzione dell’orto viene realizzata essenzialmente dalla figlia che gestisce, tra San Menaio e Vico, l’agriturismo “La Pignata”, la cui cucina si basa quasi esclusivamente su prodotti derivanti dalle proprie coltivazioni. Della zucchina si consumano da tempi immemorabili non solo i fiori e i frutti accresciuti, ma l’intera pianta giovane: giovani getti, cimette, piccoli frutti con fiori, foglioline e tenere ramificazioni, le cosiddette “Tann e cococce”. Questa è un’usanza molto diffusa in zona, infatti nei fruttivendoli e mercati di Vico, Ischitella e Rodi si trovano facilmente in vendita intere piante di zucchina. “Tanno” è un termine antico che si riferisce alla corteccia di alcune specie vegetali (es. querce) ricca di tannini. Nel dialetto locale ha assunto un’accezione più generica e in questo caso è attribuito agli steli delle piante di zucchina. I “Tanni” vengono mondati “sfilando” le parti più fibrose e quindi vengono cucinati, lessati e poi generalmente ripassati in padella o conditi con la pasta.

Ingredienti pax 4

  • Spaghetti in sauteuse alla mediterraneaSpaghetti g 400
  • Olio evo ml 20
  • Aglio spicchio n 1
  • Zucchine g 300
  • Pancetta g 60
  • Funghi champignons g 100
  • Funghi porcini secchi g 0,5
  • Pomodorini g 80
  • Sale fino
  • Prezzemolo e basilico q b

Procedimento

Fase 1 preparazione

Pulire l’aglio e tritarlo, così pure il prezzemolo, lavare le foglie del basilico e asciugarle. Pulire i funghi e tagliarli a julienne, mettere a mollo in acqua tiepida i porcini, tagliare a bastoncini la pancetta, lavare i pomodorini e tagliarli a concassé. Lavare le zucchine, tagliarle a pezzi (cilindri) di circa 6 cm e tagliare la parte esterna verde, per poi tagliarla a bastoncini, la arte interna la polpa tagliarla a pezzi e porla in un bicchiere con una presina di sale e un filo di olio evo, mixare il tutto a crema.

Fase 2 cottura

Porre sul fuoco la casseruola piena d’acqua, salarla e portarla al bollore, cuocere la pasta. Nel frattempo nel sauteuse, mettere l’olio e l’aglio tritato, appena si riscalda unire la pancetta e poi i funghi, a fiamma vivace e mescolare sovente con la spatola e fare rosolare il tutto, sfumare con il vino e unire i porcini, la crema di zucchine e un mestolino di acqua, continuare la cottura per cinque minuti. Al termine spegnere la fiamma e correggere di sale, completare col basilico a julienne, il prezzemolo e una dadolata di concassé.

Fase 3 assemblaggio e distribuzione

Unire la pasta al dente, amalgamare con cura, completare con un filo di olio evo.

Spaghetti in sauteuse con matignon di pancetta, champignons e concassé di pomodorini a grappolo


Categoria: Primi piatti personalizzati  Reparti interessati: Entremetier  Metodo di cottura: Casseruola, ebollizione  Utensili usati: Tagliere, trinciante, spelucchino, coltellino a seghetto, vassoio, sauteuse, spatola di legno, casseruola, forchettone

Descrizione del pomodoro a grappolo

Varietà di pomodoro innovativa forte e tollerante alle diverse avversità ambientali. Pianta di buona vigoria con internodi corti, molto produttiva e rustica con grappoli regolari e uniformi di 6-8 frutti con rachide robusto. La pezzatura media dei pomodori è da 130-140 grammi. Il grappolo può essere raccolto sia di colore rosso e/o verde. Presenta un’ottima consistenza e tolleranza alle spaccature, caratteristiche che permettono un’alta conservabilità in post-raccolta. Destinato al consumo fresco e conserve. Prodotto della dieta mediterranea, adatto per cotture veloci e semplici, consigliato in cucina per svariate preparazioni soprattutto di salse, e per condire carni, pesce, verdure, bruschette e pizze.

Spaghetti in sauteuse con matignon di pancetta, champignons e concassé di pomodorini a grappoloIngredienti pax 4

  • Spaghetti g 400
  • Olio evo ml 20
  • Aglio spicchio n 1
  • Pancetta g 40
  • Funghi champignons g 200
  • Pomodorini g 300
  • Sale fino
  • Prezzemolo e basilico q b

Procedimento

Fase 1 preparazione

Pulire l’aglio e tritarlo, così pure il prezzemolo, lavare le foglie del basilico e asciugarle. Pulire i funghi e tagliarli a julienne, tagliare a bastoncini la pancetta. Lavare i pomodorini e tagliarli a concassé.

Fase 2 cottura

Porre sul fuoco la casseruola piena d’acqua e salarla, portarla al bollore e cuocere la pasta. Nel frattempo nel sauteuse, mettere l’olio e l’aglio tritato, appena inizia a sfrigolare unire la pancetta e poi i funghi, a fiamma vivace e mescolare sovente con la spatola e fare rosolare il tutto, poi sfumare con il vino e unire la concassé, continuare la cottura per cinque minuti. Al termine correggere di sale, e completare con il basilico a julienne e il prezzemolo.

Fase 3 assemblaggio e distribuzione

Unire la pasta scolata al dente, amalgamare con cura e completare con un filo di olio evo a crudo.

Spaghetti in sauteuse con olio, aglio, peperoncino, pomodori secchi, prezzemolo e bottarga


  • Categoria: Primi piatti personalizzato (bottarga)
  • Reparti interessati: Entremetier
  • Metodo di cottura: Casseruola
  • Utensili usati: Casseruola, sauteuse, spatola, tagliere, trinciante, spelucchino, grattugia

Descrizione storia e proprietà della bottarga

Il nome bottarga risale dal termine arabo butarih, che significa pesce salato o affumicato. In dialetto sardo si dice butàriga o bottariga. Il cefalo pesce che abbonda nei mari della penisola Italiana e anche nei stagni salmastri delle lagune. La conservazione del pesce risale nel Cinquecento, quando i pescatori lo conservavano sotto sale e anche affumicato. La bottarga nasce dalle sacche ovariche essiccate del cefalo femmina, che estratte con delicatezza sono messe sotto sale e pressate. La bottarga può essere stagionata anche per sei mesi, mentre ci sono alcuni pescatori che la considerano pronta dopo 15 giorni. Le uova salate si presentano come un blocco consistente ma non asciutto, di colore ambrato, ottima consumata a fettine sottilissime, insaporita appena da un velo di olio extravergine e da un tocco di limone. Altrimenti, come la ricetta proposta, condire gli spaghetti con una grattugiata di bottarga, prezzemolo, aglio, evo, aglio e poco peperoncino. La bottarga è ricca di Omega 3, elementi preziosi per la riduzione del rischio di infarto, di mortalità cardiovascolare, con influssi positivi sul sistema neurologico. Aiutano a ridurre gli stati infiammatorii dell’organismo, ad alleviare il dolore e l’infiammazione delle articolazioni; inoltre, è utile per la difesa contro virus comuni, per mantenere sani i sistemi scheletrico e circolatorio e come potenziante delle masse muscolari. Per 100 g di prodotto kcal 127.

Spaghetti in sauteuse con olio, aglio, peperoncino, pomodori secchi, prezzemolo e bottarga Ingredienti per 4 pax

  • Spaghetti g 500
  • Bottarga a sufficienza
  • Olio evo circa ml 40
  • Aglio spicchio n 1
  • Peperoncino poco sapore
  • Pomodori secchi n 8
  • Prezzemolo q b

Procedimento

Fase preparazione   Pulire e tritare l’aglio e il prezzemolo, tagliare a julienne sottilissimi i pomodori secchi.

Fase cottura  In un sauteuse mettere l’olio, aglio, peperoncino e alcune fettine di bottarga, fare soffriggere leggermente. Cuocere la pasta in abbondante acqua con il sale, scolarla e versarla nel sauteuse con un mestolino di acqua, continuare la cottura mescolando, completare con il prezzemolo.

Fase assemblaggio e distribuzione   Porre gli spaghetti nei piatti e per ultimo completare con una grattugiata di bottarga.

Ravioli di carne e crudo di Norcia in sauteuse di pomodorini scottati e basilico


Categoria: Primi piatti personalizzati a base di pasta fresca e farcia a caldo Reparti interessati: Garde manger e Entremetier Metodi di cottura: Casseruola Utensili usati: Tagliere, trinciante, spelucchino, vassoio, sauteuse, spatola, mestolo, casseruola, tritacarne, bacinella, coppapasta quadrato, pennello, forchetta,

Ingredienti pax 4 (n 6 fagotti)

Per la farcia a caldo

  • Olio evo ml 10Ravioli di carne e crudo di Norcia in sauteuse di pomodorini scottati e basilico
  • Brunoise g 60
  • Polpa di vitello a pezzi g 200
  • Polpa di maiale a pezzi g 100
  • Spinaci freschi lavati molto bene g 200
  • Fontina a pezzi g 100
  • Prosciutto cotto a pezzetti g 50
  • Vino bianco q b
  • Parmigiano g 20
  • Uovo n 1Ravioli di carne
  • Noce moscata
  • Sale se necessario

Assemblaggio

  • Uovo battuto
  • Prosciutto crudo tritato grossolanamente e un dadino di mozzarella

Per la pasta fresca

  • Farina 00 g 120
  • Farina di grano duro g 100
  • Uova n 2
  • Sale un pizzico
  • Olio evo ml 5
  • Semola rimacinata per la lavorazione
  • Uovo sbattuto n 1 per l’assemblaggio

Per la salsa

  • Olio evo ml 20
  • Aglio spicchio n 1
  • Pomodorini g 500
  • Basilico fresco n 4 foglie
  • Parmigiano a discrezione g 20
  • Olio evo a crudo un filo ml 5

Procedimento

Fase 1 la farcia

Nella casseruola mettere l’olio, una foglia di alloro e la brunoise, a fiamma dolce fare rosolare, versare le due carni pulite e tagliate a dadi, alzare la fiamma e fare soffriggere molto bene rimestando spesso con la spatola, bagnare con il vino e un mestolino di acqua, una presa di sale e continuare la cottura a fuoco dolce e con coperchio. Nel frattempo pulire e lavare molto bene gli spinaci, tagliare il prosciutto cotto e la fontina a pezzettini, a tre quarti dalla cottura della carne versare gli spinaci, mentre a fine cottura versare il prosciutto e la fontina, mescolare e lasciare intiepidire. Passare il composto al tritacarne a maglia doppia in una bacinella, completare con parmigiano, l’uovo e la noce moscata, controllare i sapori. Se il composto risultasse lento unire a sufficienza il pane grattugiato.

Fase 2 la pasta

Mettere le farine sulla spianatoia a fontana, versare le uova battute, l’olio e una presa di sale, impastare molto bene e fare riposare per 30 mm circa. Tagliare a pezzettini il prosciutto crudo, e a dadini la mozzarella, metterla in un colino per farla sgocciolare bene. Stendere la pasta a uno spessore quasi trasparente, con il coppapasta quadrato di cm 8 di diametro tagliare la sfoglia, spennellare i quadrati con l’uovo battuto e con il sac a posche porre al centro g 10 circa farcia, con le mani porre sopra un ciuffetto di prosciutto crudo e un dadino di mozzarella, chiudere con un altro quadrato di pasta, saldare i bordi molto bene, prima con la pressione delle dita e poi con la punta della forchetta.

Fase 3 la salsa

Pulire e schiacciare l’aglio, lavare le foglie del basilico e asciugarle, lavare i pomodorini e tagliarli a spicchi. Mettere nel sauteuse l’olio e l’aglio e a fiamma dolce farlo riscaldare, quando inizia a sfrigolare versare i pomodorini, una presa di sale a farli appassire ma non troppo.

Fase 4 assemblaggio

Cuocere i ravioli in abbondante acqua con il sale, alzarli con la paletta ragno e versarli nella salsa, mantecare per qualche istante e completare con la julienne fresca di basilico e a discrezione una manciata di parmigiano e un filo di olio evo a crudo.

Panciotti di ricotta e gamberi in sauteuse con carciofi e piccadilly scottati e basilico


Categoria: Primi piatti personalizzati a base di pasta fresca e farcia a freddo Reparti interessati: Garde manger e Entremetier Metodi di cottura: Casseruola Utensili usati: Tagliere, trinciante, spelucchino, vassoio, sauteuse, spatola, mestolo, casseruola, mixer, coppapasta, pennello

Ingredienti pax 4 (n 5 panciotti)

Per la farcia a freddoPanciotti di ricotta e gamberi in sauteuse con carciofi e piccadilly scottati e basilico

  • Ricotta g 200
  • Patate cotte e passate g 100
  • Gamberetti puliti g 100
  • Rosso d’uovo n 1
  • Noce moscata profumo
  • Sale fino
  • Parmigiano g 20

Per la pasta fresca

  • Farina 00 g 120
  • Farina di grano duro g 100
  • Uova n 2
  • Sale un pizzico
  • Olio evo ml 5
  • Semola rimacinata per la lavorazione
  • Uovo sbattuto n 1 per l’assemblaggio

Per la salsa Panciotti

  • Olio evo ml 20
  • Aglio spicchio n 1
  • Carciofi medi n 4 (g 400 circa)
  • Prezzemolo tritato una presa
  • Pomodorini piccadilly n 12 circa g 300
  • Basilico fresco n 4 foglie
  • Parmigiano a discrezione g 20
  • Olio evo a crudo un filo ml 5

Procedimento

Fase 1 la farcia

Lavare le patate cuocerle in acqua e poco sale, pelarle ancora calde e passarle allo schiaccia patate in una bacinella, farle raffreddare. A parte in un padellino mettere una noce di burro e i gamberetti ben puliti, saltarli e profumarli con un goccio di brandy, tritarli grossolanamente e aggiungerli alle patate; fare raffreddare bene tutto il composto. Unire la ricotta e mescolare, a seguire la noce moscata il parmigiano e il sale, controllare i sapori. Se il composto risulta non tanto denso unire a sufficienza il pane grattato.

Fase 2 la pasta

Mettere le farine sulla spianatoia a fontana, versare le uova battute, l’olio e una presa di sale, impastare molto bene e fare riposare per 30 mm circa. Stendere la pasta ad un strato quasi trasparente, tagliarla a dischetti di un Ø di 6 cm, spennellarli con l’uovo battuto, con il sac a posche porre al centro del disco circa g 10 di farcia, sovrapporre l’altro disco e saldare i bordi molto bene, prima con la pressione delle dita e poi con la punta della forchetta.

Fase 3 la salsa

Pulire e tritare l’aglio, lavare, asciugare e tritare il prezzemolo. Pulire dalle foglie dure i carciofi e tagliarli a julienne, porli nel sauteuse con olio e l’aglio e farli cuocere lentamente mantenendo il fondo di cottura sempre umido con un goccio d’acqua. Nel frattempo lavare e tagliare a spicchi in quattro i pomodorini, quando è terminata la cottura dei carciofi unirli, una presina di sale e farli cuocere per non più di un paio di minuti.

Fase 4 assemblaggio

Cuocere in abbondante acqua con il sale i panciotti, alzarli con la paletta ragno e versarli nella salsa, mantecare per qualche istante e completare con la julienne fresca di basilico e a discrezione una manciata di parmigiano e un filo di olio evo a crudo.

Orecchiette fresche con gamberi e calamari in sauteuse, su crema di cime di rape e mollica di pane tostato all’olio evo frantoia


Categoria: Primi piatti personalizzati Reparti interessati: Garde manger, Entremetier Metodi di cottura: Casseruola Utensili usati: Casseruola, tagliere, spelucchino, trinciante padella wok, schiumarola, spatola

Ingredienti pax 6

Per la pastaOrecchiette fresche con gamberi e calamari in sauteuse, su crema di cime di rape e mollica di pane tostato all’olio evo frantoia

  • Farina di semola g 400
  • Farina di grano tenero n 100
  • Uovo n 1
  • Olio d’oliva ml 10
  • Acqua tiepida ml 80 circa

Per la salsa

  • Scalogno n 1
  • Gamberetti g 300
  • Calamari g 500
  • Vino bianco ml 40
  • Cime di rapa g 500
  • Alici dissalate filetti n 2
  • Mollica di pane raffermo meglio se di Monte Sant’Angelo g 100
  • Sale

ProcedimentoOrecchiette fresche con gamberi e calamari in sauteuse, su crema di cime di rape e mollica di pane tostato all’olio evo frantoia

Per la pasta

Disporre a fontana sulla spianatoia le farine setacciate e versare al centro l’uovo battuto e l’acqua, un pizzico di sale e l’olio. Incorporare la farina al liquido gradualmente dal centro verso l’esterno, impastare energicamente fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, lasciarlo riposare per 30 minuti coperto con un panno. Tagliare dal panetto, un pezzo alla volta e arrotolarlo, formando un cordoncino. Con il coltello da tavola tagliarlo a pezzetti di circa 1 cm, e sempre con la punta del coltello, prima premere, poi tirare e capovolgere sulla punta del dito per formare l’orecchietta.

Per la guarnizione

Pulire e lavare i gamberetti, tagliarli di lungo in due. Pulire e tagliare a julienne larga i calamari. Pulire e tritare lo scalogno. Sbriciolare con le mani la mollica di pane e farla abbrustolire nella padella con un po’ di olio d’oliva, durante la cottura girarla continuamente per evitare che bruci e per assicurarsi che la doratura avvenga in modo uniforme e allo stesso tempo croccante. Pulire e lavare molto bene le rape, cuocerle in casseruola con l’acqua salata, quando sono cotte alzarle dall’acqua e porla nella bacinella, mixare insieme ai filetti d’acciuga e un filo di olio evo. (conservare l’acqua di cottura per cuocere le orecchiette)

Per la salsa

A parte in una padella (wok) mettere l’olio e lo scalogno a fiamma moderata farlo imbiondire, versare i calamari e dopo i gamberetti e alzare la fiamma, dopo qualche minuto bagnare con il vino, dopo un po’ unire la purea di rape, controllare i sapori. Cuocere nell’acqua delle cime di rape le orecchiette, scolarle e unirle alla salsa mantecare per qualche minuto a fiamma vivace, impiattare e completare con una manciata abbondante di mollica di pane croccante.

Per sapere di più

Olio del Parco del Gargano

La zona delle “Matine” sotto San Giovanni Rotondo, la piana sotto Rignano Garganico e le colline a nord del Promontorio, dove esemplari centenari di ulivi si mescolano all’odorosa macchia mediterranea che ricopre l’agro di Carpino, San Nicandro e Cagnano Varano. Sulla costa orientale le chiome degli ulivi si alternano alle pinete del Gargano. A Vico del Gargano un Trappeto del XIV secolo testimonia, tra macine e antichi arnesi, l’origine antica di un’economia saldamente legata ai valori e alla religiosità dell’olivo, che oggi ha un prodotto di eccellenza nell’olio a D.O.P. (a denominazione d’origine protetta) “Dauno – Gargano”. Le aziende sotto elencate fanno parte del Consorzio Biogargano che garantisce la genuità del prodotto e la provenienza, Queste aziende, alcune delle quali anche agrituristiche assicurano una produzione di qualità che tutela la salute del consumatore e il rispetto dell’ambiente. Le varietà di olive coltivate sono: la frantoia e l’ogliarola da cui si ottiene un olio profumato e leggermente piccante: l’olio extravergine di oliva biologico a DOP Dauno.

Tagliolini all’uovo in sauteuse alla contadina


  • Categoria: Primi piatti asciutti personalizzati
  • Reparti interessati: Entrémetier e Saucier
  • Metodo di cottura: Casseruola
  • Utensili usati: Tagliere, spelucchino, vassoio, trinciante, casseruola, sauteuse, spatola, forchettone

Ingredienti pax 4

  • Tagliolini g 400
  • Pomodoro pelato passato ml 250Tagliolini all’uovo in sauteuse alla contadina
  • Olio evo q b
  • Scalogno g 20
  • Pancetta g 80
  • Zucchina piccola g 50
  • Melanzana piccola g 50
  • Peperone g 50
  • Vino bianco ml 30
  • Prezzemolo tritato una presa
  • Basilico a julienne tre foglie lavate e asciugate
  • Sale
  • Parmigiano g 30
  • Pecorino g 30

Procedimento

Fase di preparazione

Lavare e tagliare a dadini la zucchina, la melanzana e il peperone, a dadini anche la pancetta; tritare il prezzemolo a julienne il basilico. Tritare lo scalogno e passare al passatutto o al mixer i pomodori pelati.

Fase cottura

In una casseruola mettere l’olio evo, lo scalogno e una foglia d’alloro, fare rosolare, versare la pancetta, mescolare e dopo un pò bagnare con il vino, versare le verdure, mescolare per farle appassire un po’, dopo aggiungere la salsa, una presa di sale e fare cuocere a bollori regolare per 30 minuti circa. Al termine controllare i sapori e completare con il basilico e una presa di prezzemolo.

Fase assemblaggio e presentazione

Cuocere la pasta scolarla e versarla nel sauteuse insieme alla salsa, mantecare con una manciata di formaggi pecorino e parmigiano.

Orecchiette con cime di rape e sauteuse di cozze e vongole


Categoria: primi piatti personalizzati  Reparti interessati: Garde manger e Saucier  Metodo di cottura: Casseruola e sauteuse  Utensili usati: casseruola, tagliere, trinciante, coltellino, chinoise, sauteuse, wok,

Ingredienti per 4 pax

  • Orecchiette fresche g 400
  • Cime di rape g 700
  • Cozze g 700
  • Vongole g 300
  • Olio evo q b
  • Aglio spicchi n 3
  • Peperoncino n 1
  • Vino bianco ml 80
  • Sale

Procedimento

Fase preparazione

Mondare le cime di rape e cuocerle in pentola con acqua salata, scolarle e porle al caldo, conservare l’acqua che servirà per cuocere le orecchiette. Pulire le cozze e le vongole molto bene, per quando riguarda le vongole aprirle nel sauteuse e controllarle una per una ancora ci sono tracce di sabbia. In un altro sauteuse mettere un filo di olio evo e uno spicchio di aglio e aprire le cozze, togliere il frutto da guscio e filtrare con cura il fondo. Tritare i due spicchi di aglio e tagliuzzare le rape

Fase assemblaggio e distribuzione

In un wok mettere l’olio evo, l’aglio tritato e il peperoncino a fiamma moderata fare rosolare versare le cozze e le vongole, dopo qualche minuto bagnare con il vino bianco, successivamente versare le rape e il liquido delle cozze a quanto basta, spegnere la fiamma. Cuocere le orecchiette, scolarle e unirle alla salsa mantecare e porzionare evidenziando i mitili lasciati a mezza valva.

Calamaretti ripieni di pane profumato con patate sauteuse al rosmarino e aglio


Categoria: Secondi piatti di molluschi personalizzato Reparti interessati: Garde manger e Saucier Metodo di cottura: Padella Utensili usati: Casseruola, padella, cutter, bacinella, cucchiaio, stuzzicadenti, vassoio

Ingredienti per 4 pax

  • Calamaretti kg 1Calamaretti ripieni di pane profumato con patate sauteuse al rosmarino e aglio
  • Patate g 500
  • Pane casareccio raffermo g 200
  • Uova n 1
  • Pecorino grattugiato g 10
  • Parmigiano g 20
  • Capperi un cucchiaino
  • Prezzemolo tritato un cucchiaino
  • Olio evo ml 30 circa
  • Sale e pepe q b
  • Aglio spicchi n 1
  • Rosmarino ramoscello n 1

Procedimento

Fase preparazione Calamaretti ripieni di pane profumato con patate sauteuse al rosmarino e aglio

Pulire e lavare molto bene i calamaretti. Lavare le patate e metterle a cuocere coperte di acqua e una presa di sale, quando sono cotte alzarle dall’acqua e farle raffreddare, pelarle e tagliarle a fette. Tritare le teste dei calamari, i capperi e il prezzemolo. Preparare il ripieno: in una bacinella sbriciolare la mollica di pane, meglio quello di Monte Sant’Angelo, unire le teste dei calamaretti, il prezzemolo, i capperi e i formaggi, mescolare con un cucchiaio, unire un presa di sale e una puntina di pepe, versare l’uovo battuto e un filo di olio mescolare bene compattando il tutto. Riempire per tre quarti i calamaretti e chiuderli con uno stuzzicadenti.

Fase cottura

In una padella mettere l’olio evo quando basta e a fiamma vivace fare rosolare le patate ambi i lati, salare. Spostare le patate da un lato e porre i calamaretti, l’aglio schiacciato e un ramoscello di rosmarino, girarli in modo da farli rosolare molto bene, togliere i stuzzicadenti e completare con una presa di prezzemolo tritato. Impiattare lucidando con gocce di olio evo.

Orecchiette con la ricotta forte


Categoria Primi piatti Reparti: Entremetier Utensili: Casseruola, passatutto, trinciante, tagliere, spelucchino, spatola, schiumarola, sauteuse Metodi di cottura: Conduzione, ebollizione

Ingredienti pax 4

  • Orecchiette g 400
  • RicottaRicotta forte g 200
  • Salsa di pomodoro fresco cl 50 circa
  • Per la salsa di pomodoro:
  • Pomodorini freschi kg 1
  • Olio d’oliva q b
  • Cipolla tritata g 10
  • Basilico 4 foglie fresche
  • Sale q b

Procedimento

Pulire e lavare i pomodori e passarli al passatutto, pulire il basilico e la cipolla. Tritare la cipolla; il una casseruola mettere l’olio d’oliva e la cipolla e fare rosolare, versare la passata di pomodoro, il basilico e un pizzico di sale. Qualche istante prima di togliere dal fuoco fare sciogliere nella 3-4 cucchiai di ricotta forte. Versare la pasta cotta al dente e mantecare il tutto.

Trofie mantecate con fagiolini e patate al pesto di basilico


Categoria Primi piatti tipici regionali (Liguria) Reparti interessati: Entremetier Metodo di cottura: Ebollizione Utensili usati: Coltellino, trinciante, tagliere, casseruola, sauteuse, scolapasta, spatola, mestolo

Trofie mantecate con fagiolini e patate al pesto di basilicoIngredienti pax 4

  • Trofie g 400
  • Patate cotte g 200
  • Fagiolini g 100
  • Olio d’oliva extravergine ml 10
  • Pesto al basilico (genovese) n 4 cucchiai da caffè)

Procedimento

Fase di preparazione

Preparare il pesto di basilico. Pelare e tagliare a dadini le patate a cuocerle o in acqua o al vapore, così pure procedere per i fagiolini, pulirli lavarli e cuocerli, quando saranno freddi tagliarli a tocchetti.

Fase di cottura

In abbondante acqua bollente e con il sale procedere per la cottura delle trofie. In una casseruola mettere un filo di olio e farlo riscaldare versare le patate e i fagiolini, mescolare e regolare di sale.

Trofie mantecate con fagiolini e patate al pesto di basilico

Fase di assemblaggio

Scolare le trofie, versarle nella casseruola e mantecare con un po’ di acqua di cottura, spegnere la fiamma e versare il pesto, continuare la mantecazione se necessario aggiungere un filo di olio evo ma non troppo.

Lajaned’ con dadolata di tonno fresco, olive nere, fiori di capperi e ciliegini


Categoria: Primi piatti estivo personalizzato  Reparti interessati: Garde manger, Entremetier  Metodo di cottura: Casseruola, sauteuse Utensili usati: Tagliere, trinciante, coltellino, casseruola, sauteuse, scolapasta

Le lajaned’ (lagane) pasta fresca di grano duro, olio evo e acqua, tradizione Garganica. Preparazione estiva, semplice fatta di ingredienti della terra e del mare semplici da trovare nel periodi estivo meno in altre stagioni soprattutto il tonno fresco. Questa preparazione ripercorre un po’ gli usi e costumi dei popoli del Sud, pietanza fatta di cinque ingredienti mediterranei importanti: l’olio extravergine d’oliva pugliese e siciliano, io tonno siciliano, le olive del Gargano, i capperi e pomodorini ciliegina.

Ingredienti  4 pax

  • Lajaned’ g 360
  • Tonno fresco pulito g 160
  • Olive nere denocciolate g 80
  • Capperi dissalati bene g 20
  • Pomodorini ciliegia g 150
  • Olio evo ml 30
  • Vino rosso ml 30
  • Aglio spicchi n 2
  • Basilico due foglie
  • Prezzemolo e sale q b

Procedimento

Fase preparazione

Come da procedimento tradizionale preparare la pasta in anticipo almeno due ore prima per farla asciugare un po’. Pulire e tagliare a dadini o a striscioline il tonno, denocciolare le olive e tagliarle in quattro, lavare e tagliare in ottavi i pomodorini, lavare il basilico e tagliarlo a julienne, lavare e tritare il prezzemolo, pulire e tritare l’aglio.

Fase cottura

Nel sauteuse mettere l’olio evo quanto basta e l’aglio, farlo imbiondire leggermente, versare il tonno e mescolare a fiamma vivace, farlo rosolare bene. Bagnare con il vino e versare le olive, i capperi e i pomodorini, una presina di sale e il basilico fare cuocere per cinque minuti, controllare i sapori.

Fase assemblaggio e distribuzione

Cuocere la pasta in abbondante acqua leggermente salata, scolarla e unirla alla salsa, mantecare con cura. Completare con una presa di prezzemolo e una foglia di basilico per porzione da decorazione.

Filetto di scorfano all’acqua pazza


Categoria: Secondi piatti di pesce (scorfano)  Reparti interessati: Garde manger, Saucier  Metodo di cottura: Sauteuse (casseruola) Utensili usati: Forbice, tagliere, sfilettatore, sauteuse, coltellino, trinciante

Lo scorfano è diffuso soprattutto nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo. Vive su fondi duri, rocciosi o a coralligeno, di solito ad una profondità superiore ai 20 m fino ad oltre 200 m. A carni carnose sul mento e una appendice allargata sull’occhio, la testa massiccia, spinosa e coperta di appendici cutanee. Il colore è in genere rosso vivo ma può presentarsi anche rosa, bruno o giallo zolfo, variegato di scuro in vari modi e, in genere, con una macchia nera al centro della pinna dorsale, raggiunge 50 cm di lunghezza. In cucina: lo scorfano è un pesce dall’aspetto particolare, dotato di molte spine e creste, l’ideale per preparare la classica zuppa di pesce e preparazioni in brodetto. Lo scorfano può essere presentato in molte ricette che vanno dall’antipasto, ai primi e secondi piatti in umido con olive e pomodori.

Ingredienti 4 paxFiletto di scorfano all’acqua pazza

  • Scorfano da g 300 n 4
  • Pomodorini g 250
  • Cipolla g 150 circa
  • Aglio spicchi n 2
  • Basilico 4 foglie
  • Peperoncino ½ pezzo
  • Sale q b
  • Olio evo ml 60 circa
  • Fumetto di pesce a sufficienza
  • Prezzemolo tritato una presa

Procedimento

Fase preparazione

Mondare il pesce, sfilettarlo, lavarlo molto bene. Con le teste e le lisce preparare il fumetto con cura. Pulire, lavare e tagliare a julienne la cipolla, a fettine l’aglio; lavare e tagliare in ottavi i pomodorini. Lavare le foglie del basilico e tagliarle a julienne.

Fase cottura

Mettere il sauteuse sul fuoco a fiamma moderata, versare l’olio e la cipolla, appena imbiondita aggiungere l’aglio e il peperoncino, rimestare, unire i pomodorini, il basilico e un mestolino di fumetto.

Fase assemblaggio e distribuzione

Alzare la fiamma deve essere molto viva, adagiare i filetti precedentemente salati, fare cuocere per circa 10 minuti con coperchio a questo punto regolando la fiamma per avere i bollori regolari e adeguati per evitare di rompere i filetti. Controllare i sapori e completare con il basilico e il prezzemolo.

Ravioli di ricotta, bufalina e spinaci alla Galles


  • Categoria: primi piatti farciti
  • Reparti interessati: Entremetier, Garde manger, Saucier
  • Metodo di cottura: casseruola
  • Utensili usati: spelucchino, trinciante, tagliere, bacinelle, spatola, cucchiaio, casseruola, sauteuse, tagliapasta, pennello, schiumarola, scolapasta, forchettone
  • Descrizione della mozzarella di bufala: è un prodotto caseario dell’Italia Meridionale, Campania, Lazio, alta Puglia e nel Molise. Il termine mozzarella deriva dal nome dell’operazione di mozzatura compiuta per separare dall’impasto in singoli pezzi, definita regina della cucina mediterranea. Questo latticino è prodotto solo con latte fresco e intero di bufala di razza mediterranea italiana. Gli animali devono essere iscritti all’anagrafe e sono allevati secondo gli usi locali a stabulazione semilibera, al pascolo aperto.

Ingredienti per 4 paxRavioli di ricotta, bufalina e spinaci alla Galles

Per la farcia: ricotta asciutta g 200, bufalina asciutta g 200, spinaci g 20, rosso d’uovo n 1, parmigiano g 20, noce moscata profumo, sale, se necessario pane grattugiato q b

Per la salsa: fondo bruno legato ml 200, pomodorini ciliegia n 8, basilico n 4 foglioline, porcini g 80, salsiccia mista g 200, vino bianco ml 60, olio evo, aglio spicchi n 2, sale

Procedimento

Fase preparazione  Preparare un ottimo fondo bruno, così pure la sfoglia, pulire gli spinaci e lavarli molto bene, scottarli in acqua bollente con sale, scolarli, strizzarli e tritarli finemente. In una bacinella mettere la ricotta e mescolarla fino a ridurla a crema, versare i restanti ingredienti, per ultimo la bufalina tritata grossolanamente e gli spinaci. Amalgamare molto bene e controllare i sapori e la densità, quest’ultima se necessario regolarla con il pane bianco grattugiato. Preparare come da procedimento di base i ravioli, in questo caso a forma di mezza luna. Pulire l’aglio, lavare e tagliare a julienne sottilissima il basilico, lavare i pomodorini e sbollentarli per 10 secondi, poi privarli della pelle, dei semini e tagliarli a in sei pezzi a spicchi. Spellare dal budello le salsicce e tagliarle a piccoli pezzi; a julienne i porcini.

Fase cottura  In un sauteuse velare il fondo appena di l’olio evo, mettere l’aglio e le salsicce, procedere a fiamma moderata mescolando continuamente, poi versare i porcini, fare rosolare il tutto molto bene. Successivamente bagnare con il vino, togliere l’aglio e unire i pomodorini e il fondo bruno quanto basta, far cuocere per 10 minuti, controllare i sapori e unire per ultimo il basilico.

Fase assemblaggio e distribuzione  Cuocere i ravioli in abbondante acqua con il sale, scolarli molto bene e unirli alla salsa, mantecare, se desiderate una manciata di parmigiano, controllare i sapori.

Orecchiette mantecate con gamberi flambé e concassè di melanzane e pomodorini appesi


Categoria: Primi piatti tipici Puglia Reparti interessati: Entremetier  Metodo di cottura: Ebollizione Utensili usati: Spelucchino, vassoio, bacinella, scolapasta, chinoise, casseruola, bussolotto, tagliere, trinciante, schiumarola, padellino, carta assorbente, sauteuse, mestolo

Ingredienti per 4 paxOrecchiette mantecate con gamberi flambé e concassè di melanzane e pomodorini appesi

  • Orecchiette fresche g 400
  • Olio evo ml 30 circa
  • Gamberi g 300
  • Melanzana piccola n 1 circa 100 g
  • Pomodorini ciliegia g 200
  • Basilico tre foglie
  • Fumetto di pesce legato ml 100
  • Aglio due picchi
  • Prezzemolo tritato una presa
  • Vino bianco e brandy q b

Procedimento

Fase 1 preparazione

Pulire dal carapace i gamberi, togliere con cura il budellino e lavarli molto bene. Lavare e zebrare la melanzana, tagliarla a dadini e porla in uno scolapasta con sale per un’ora circa. Pulire e tritare l’aglio, lavare e tagliare a julienne il basilico, lavare i pomodorini e tagliarli a concassè, preparare il fumetto utilizzando il carapace dei crostacei, al termine addensarlo con la fecola.

Fase 2 cottura

Infarinare la concassè di melanzana con la farina di grano duro e friggerla, raggiunto il risultato farla sgocciolare molto bene su carta assorbente. Nel sauteuse mettere l’olio evo, l’aglio tritato e i gamberetti a fiamma viva fare rosolare, bagnare prima con il brandy e poi con il vino bianco, aggiungere la concassè di pomodorini e una presina di sale, fare appassire. Versare il fumetto legato e le melanzane, controllare i sapori, completare con il basilico e il prezzemolo.

Fase 3 assemblaggio e distribuzione

Cuocere le orecchiette in abbondante acqua salata, scolarle e mantecarle con la salsa.

Le carni bovine, suine e ovine


METODI DI COTTURA

Le carni bovine, suine e ovineInnanzitutto dirò che per ottenere un buon risultato nella cottura delle carni, è necessario che esse siano di buona qualità e che, prima di cuocerle, abbiano subito un determinato tempo di frollatura, a seconda della qualità, in special modo le carni rosse, che cucinate troppo fresche di macellazione, oltre a risultare dure e tigliose, si deformano perché il nervo della carne, ancora vivo, a contatto del calore si contorce. Il tempo di frollatura per il montone, il manzo e la selvaggina grossa varia dai 15 ai 25 giorni, per la selvaggina piccola va da 5 a 8 giorni, per il vitello e il maiale dai 7 ai 15 giorni, per l’agnello e il capretto dai 4 ai 10 giorni, per il pollame piccolo e il coniglio dai 3 ai 5 giorni. La frollatura deve avvenire a una temperatura di 2 gradi sopra zero e i pezzi di carne devono essere distanziati l’uno dall’altro.

Brasati Questa preparazione è particolarmente adatta al manzo e al montone. I pezzi del manzo più indicati sono Io scamone, detto anche punta di culaccio, il culaccio, la paletta della spalla disossata, le costate. Del montone si usa la coscia e la spalla disossate. Lardellare la carne con lardoni più o meno lunghi dello spessore d’un centimetro quadrato precedentemente marinati con sale, pepe, noce moscata, spezie, prezzemolo tritato e un bicchiere di cognac, di marsala o di madera introducendoli nel senso del filo con il ferro apposito. Legare il pezzo, metterlo in una brasiera di fondo spesso, con metà burro e metà olio, e unire, per ogni chilo di carne, g 100 di cipolla, g 100 di carote, g 50 di sedano (il tutto tagliato a pezzi, mirepoix), uno spicchio d’aglio, una foglia di lauro, qualche cotenna di maiale fresca e qualche osso di vitello spezzato alla grossezza di una noce; salare, pepare, aggiungere una grattugiata di noce moscata e fare rosolare il tutto leggermente. Togliere, quindi, il grasso, bagnare con 1/4 di litro scarso di vino (rosso, bianco, marsala o madera), e lascare ridurre, incorporare un pizzico di farina, aggiungere qualche cucchiaio di salsa di pomodoro e del fondo bruno in quantità da coprire il tutto. Coprire il recipiente e continuare la cottura a fuoco moderato. A 3/4 di cottura passare la carne in un altro recipiente, sgrassare la salsa e passatela, con i legumi al cornetto cinese e versatela sulla carne. Coprire il recipiente e lasciare cuocere lentamente fino a cottura completa e verificare introducendo nella carne la punta di un coltellino: se questo entrerà senza resistenza vorrà dire che il brasato è pronto.

Carni glassate Mettere nel recipiente il pezzo legato, salato e pepato, aggiungere per ogni chilo di carne g 100 di cipolle, g 100 di carote, g 100 di sedano (tutto tagliato a pezzi), mezza foglia di lauro, un ramoscello di salvia, uno di rosmarino, g 100 di burro o olio e fare cuocere in forno, a fuoco moderato, bagnando di tanto in tanto con il liquido di cottura e facendo attenzione che non si prosciughi troppo e non attacchi sul fondo. Completata la cottura, togliere la carne, tenendola in caldo coperta. Fare ridurre il fondo di cottura in modo che la parte grassa venga alla superficie e possa essere eliminata, bagnare con un bicchiere di vino bianco, e lascare ridurre, unire il quantitativo necessario di fondo bruno e lasciare bollire. Passate la salsa allo chinoise a maglia fine e rimetterla a bollire, sgrassarla per bene, legarla con un pò di fecola diluita con il marsala, madera o sherry e rettificate il sale. Quando sarà pronta, la salsa dovrà risultare di color biondo scuro.

Carni arrosto allo spiedo e al forno Per gli arrosti, la cottura tradizionale allo spiedo è certamente l’ideale, ma anche in forno si possono ottenere arrosti eccellenti, rosolati e perfetti purché li si segua con la massima cura continuando a glassarli e facendo attenzione che non si attacchino sul fondo. Allo stesso modo, la cottura tradizionale fatta di condimenti a base di grassi animali, come strutto, grasso di manzo, ecc., oggi è subentrato quello dei condimenti vegetali, come margarine, olio di oliva e di semi che, nelle giuste dosi, non impregnano i cibi di grasso.

Gli arrosti al forno vengono aromatizzati con rosmarino, salvia, sale, pepe, qualche pezzetto di carota, di sedano e cipolla, aggiungendo sul fondo del recipiente ritagli e ossa di vitello spezzettati alla grossezza d’una noce; per quelli allo spiedo si usa solo rosmarino, salvia, aglio, burro, ecc. a secondo dei casi.

Il condimento migliore è comunque lo stesso sugo di cottura con il quale si deve continuare a bagnare l’arrosto durante la cottura. Importante che, all’inizio di cottura, il calore sia forte in modo da arrestare immediatamente la fuoriuscita dei liquidi, formando così la crosta e conservando all’interno la carne morbida e ben idratata, mentre gli arrosti di carne bianca dovranno cuocere completamente.

Gli arrosti al forno, a cottura ultimata, verranno tenuti in caldo; il fondo di cottura, depurato dal grasso, verrà addizionato con un pò di vino bianco, che si lascerà evaporare, quindi con del fondo bruno, poi fatto bollire per pochi minuti, passato allo chinoise e servito con l’arrosto.

Tempo di cottura approssimativo per gli arrosti allo spiedo: costata di manzo, da 20 a 22 minuti per chilogrammo; lombata di manzo con filetto del peso di kg 4, un’ora e 15 minuti; filetto di manzo del peso di kg 2, 35 minuti circa; sella di montone di kg 5, un’ora e 20 minuti; sella di vitello del peso di kg 6, 2 ore e 20 minuti; lombata di vitello del peso di kg. 3, un’ora e 45 minuti; tacchino del peso di kg. 3, un’ora e 20 minuti; pollo di un chilo circa, 45 minuti; piccione 27 minuti circa; anatra al sangue, 25 minuti; anatra a cottura giusta, 40 minuti; fagiano, 45 minuti; pernice e starna, 35 minuti circa; beccaccia, 25 minuti circa; beccaccino, 12 minuti circa; quaglia, 18 minuti circa; tordo e merlo, 14 minuti circa; uccelli piccoli vari, 10 minuti circa;

Tempo di cottura approssimativo per arrosti in forno: costata di manzo, 19 minuti per chilogrammo; controfiletto del peso di kg 4, 40-45 minuti; filetto di manzo del peso di kg 2, 25-28 minuti; noce di vitello del peso di kg 2, un’ora e 40 minuti; lombata di vitello del peso di kg. 3, un’ora e 45 minuti; carré di maiale normale, un’ora e 55 minuti; coscia di maiale giovane del peso di kg. 4, 2 ore e 15 minuti; carré di vitello normale, un’ora e 50 minuti; polpa di maiale di kg. 1,500, un’ora e 30 minuti; pollastra del peso di kg. 1,500, 55 minuti; pollo di un chilo, 35 minuti; piccione, 25 minuti; maialino, 2 ore-2 ore e 15 minuti; tacchino, da un’ora e 20 minuti a 2 ore, secondo le dimensioni; anitra, 30-40 minuti; faraona, 35-40 minuti; fagiano, 40 minuti; gallo di montagna, 30 minuti se è piccolo, 55 minuti se è grosso; pernice, 15 minuti; vanello, 20 minuti; quaglia, 12 minuti; beccaccia, 12 minuti; beccaccino, 10 minuti; tordo e merlo, 10 minuti; allodole, 8 minuti; cosciotto di capriolo, 15 minuti per ogni chilogrammo; sella di capriolo, 20 minuti per ogni chilogrammo; carré di capriolo, 25 minuti per ogni chilogrammo; lepre e coniglio ripieni, un’ora; dorso di lepre, 25 minuti

Il tempo di cottura va calcolato da quando l’arrosto comincia a sfrigolare. Le carni bianche devono cuocere completamente e, per capire il punto giusto di cottura, basta introdurre nella carne un ago da cucina che dovrà entrare con molta facilità e, una volta estratto, risultare bollente. Il manzo, il montone e la selvaggina grossa (ad eccezione del cinghiale) devono essere cotti al sangue e il punto giusto di cottura si stabilisce quando, facendo pressione con un dito sulla carne, si formerà un incavo che scomparirà non appena cessata la pressione.

Carni alla griglia Questo tipo di cottura è senz’altro il più delicato e solo la pratica e l’esperienza possono consentire risultati apprezzabili; comunque, seguendo alcune regole fondamentali, si può avere una buona riuscita. Controllare bene che la griglia sia pulita, calda ma non rovente in modo che la carne non prenda un gusto amaro, infine, poiché non si deve bucare la carne, questa va girata con la spatola e non con la forchetta. Le fettine sottili, come la paillard, si fanno cuocere velocemente nel punto caldo della griglia pennellandole d’olio e mettendole un pò di traverso in modo da marchiarle a grata. I pezzi di carne più spessi, come chateaubriand, filetti, ecc., dopo averli segnati da ambo le parti, verranno posti sulla griglia a calore più mite e pennellati sovente d’olio nel corso della cottura. Il giusto punto di cottura si ha quando la carne comincia a stillare gocce di sangue; tuttavia molti preferiscono la cottura al sangue o quella blu. La cottura al sangue è perfetta quando, sotto la pressione del polpastrello, la carne risulta un pò molliccia, la cottura blu si ha quando la carne, segnata velocemente sulla griglia, viene servita quasi cruda e, tagliandola, appare di colore blu.

Carni affogate Questo genere di cottura è indicato per il pollame, le animelle, le lingue di vitello, ecc. Mettere la carne a bagno in acqua corrente per poi sbianchirla e rinfrescarla, passarla, quindi, in una casseruola insieme a un mazzetto guarnito, coprire con il fondo bianco freddo e porre il recipiente sul fuoco. Al primo bollore, schiumare bene, coprire il recipiente e lasciare cuocere a fuoco lento o in forno con il bollore appena pronunciato. Il liquido di cottura verrà poi usato per preparare una salsa adatta all’elemento trattato.

Carni lessate. Per ottenere un buon bollito, bisogna che la carne sia messa al fuoco in acqua bollente e cotta un pò in ristretto.

Carni fritte Come per i pesci, per friggere bene è importante saper regolare la temperatura dell’olio in base all’elemento trattato, alle sue dimensioni, al fatto che sia crudo o cotto.

Spezzati Il procedimento per gli spezzati varia a seconda della qualità di carne (manzo, vitello, pollo, ecc.) e della preparazione.

Carni in saltiere o sauteuse Fare scaldare nel saltiere il condimento (burro o olio) e unire la carne, salare e pepare. Le carni bianche, come costolette di vitello, scaloppe, scaloppine, supreme di pollo ecc., prima di metterle a cuocere vanno infarinate; le carni rosse, come manzo, montone, ecc., non vanno infarinate e devono cuocere a fuoco forte per evitare che perdano il sangue. Quando l’elemento sarà cotto, levarlo dal saltiere, fare sgocciolare il grasso e deglassate il fondo del saltiere con vino bianco, marsala, madera, o sughi, a seconda delle indicazioni fornite a ogni singola ricetta.

Giuseppe Azzarone

Troccoli con ragù di moscardini e cimarelle


Categoria: primi piatti tipici Gargano. Reparti: garde-manger, entremetier. Utensili: coltellino, scolapasta, tagliere trinciante, forchettone, schiumarola, casseruole, mestolo, spatola, sauteuse. Metodi di cottura: casseruola e bollizione.

Questa verdura cimarelle (cimammared’) si trova in commercio sia selvatica che coltivata, è una verdura somigliante alle rape, le foglie sono leggermente spinose, infatti, in cucina è utilizzata come  le cime di rape, accompagna molto bene i primi piatti. Basta bollirli e unirli alla pasta condita con olio extravergine d’oliva. In questa ricetta le cimarelle accompagnano i troccoli e i moscardini, ma questa verdura è ottima anche per qualsiasi pasta fresca.

Ingredienti per 4 pax

  • Troccoli freschi g 400
  • Cimarelle g 800
  • Olio extravergine di oliva q b

Per il ragù

  • Olio extravergine d’oliva q b
  • Porro g 80
  • Peperoncino fresco n 1
  • Filetti d’acciughe n 2
  • Vino bianco ml 80
  • Salsa di pomodoro casareccio ml 800

Procedimento

Mondare la verdura e lavarla molto bene. Pulire il porro e tritarlo. Pulire, tagliare a metà i moscardini e lavarli molto bene.

In una casseruola cuocere in abbondante acqua salata la verdura, scolarla molto bene, strizzarla e tagliarla grossolanamente; recuperare l’acqua che sarà utilizzata per cuocere la pasta.

In una casseruola capiente mettere l’olio d’oliva quanto basta, il porro e farlo rosolare a fiamma dolce, successivamente aggiungere il peperoncino, le acciughe e i moscardini, alzare la fiamma fino a quando si sono ben rosolati, bagnare con il vino e successivamente coprire con la salsa di pomodoro. Fare cuocere a bollori regolari per circa 45 minuti, controllare i sapori.

In un sauteuse mettere la salsa del ragù e la verdura, fare riscaldare, controllare ancora i sapori.

Cuocere la pasta, scolarla e unirla alla salsa, mantecare molto bene, impiattare e disporre sopra i troccoli i moscardini, irrorare con un filo di olio d’oliva.

Trofie con ricotta e rucola


La didattica il web e la cucina

Categoria primo piatto tipico del territorio pugliese Reparti Entremetier Metodi di cottura ebollizione, casseruola Mise en place coltellino, trinciante, tagliere, scolapasta, bacinella, spatola, cucchiaione, vassoio, pentola, mestolo, sauteuse

Ingredienti pax 4

  • Trofie g 400
  • Ricotta g 300
  • Rucola g 100
  • Sale e pepe q b

Procedimento

Fase di preparazione Lavare la rucola e sbollentarla, raffreddarla, scolarla e tritare grossolanamente. Lavorare la ricotta in una bacinella a crema, se necessario aggiungere un pò di latte, una puntina di pepe e controllare di sale.

Fase di cottura Cuocere la pasta in abbondante acqua con il sale e scolarla.

Fase di assemblaggio In un sauteuse mantecare la pasta con la crema di ricotta e la rucola.

Le cotture indicate per carni bovine, suine e ovine


 

Le carni 

 

 

 

 

 

 

 

METODI DI COTTURA Innanzitutto un consiglio immediato, per ottenere un buon risultato nella cottura delle carni, è necessario che siano di buona qualità e prima di cuocerle, abbiano subito il tempo giusto di frollatura, a seconda della qualità, in special modo le carni rosse, che cucinate troppo fresche di macellazione, oltre a risultare dure e tigliose, si deformano a contatto del calore. Il tempo di frollatura per il montone, il manzo e la selvaggina grossa varia dai 15 ai 25 giorni, per la selvaggina piccola va da 5 a 8 giorni, per il vitello e il maiale dai 7 ai 15 giorni, per l’agnello e il capretto dai 4 ai 10 giorni, per il pollame piccolo e il coniglio dai 3 ai 5 giorni. La frollatura deve avvenire a una temperatura di 2-4 gradi e i pezzi di carne devono essere distanziati l’uno dall’altro per avere la giusta areazione.Carni

COTTURA BRASARE (Carni brasate) Questa preparazione è particolarmente adatta al manzo e al montone. I pezzi del manzo più indicati sono lo scamone, detto anche punta di culaccio, la paletta della spalla disossata, le costate. Del montone si usa la coscia e la spalla disossata. Lardellare la carne con lardoni più o meno lunghCarnii dello spessore d’un centimetro quadrato precedentemente marinati con sale, pepe, noce moscata, spezie, prezzemolo tritato e un bicchiere di cognac, di marsala o di madera introducendoli nel senso del filo con il ferro apposito. Legare il pezzo, metterlo in una brasiera di fondo spesso, con metà burro e metà olio, unire, per ogni chilo di carne, g 100 di cipolla, g 100 di carote, g 50 di sedano (il tutto tagliato a pezzi, mirepoix), uno spicchio d’aglio, una foglia di alloro, qualche cotenna di maiale fresca e qualche osso di vitello spezzato alla grossezza di una noce; salare, pepare e fare rosolare il tutto leggermente. Togliere, quindi, il grasso, bagnare con 1/4 di litro scarso di vino (rosso, bianco, marsala o madera), e lascare ridurre, incorporare un pizzico di farina, aggiungere qualche cucchiaio di salsa di pomodoro e del fondo bruno in quantità da coprire il tutto. Coprire il recipiente e mettetelo in forno a calore moderato. A 3/4 di cottura passare la carne in un altro recipiente, sgrassare la salsa e passatela, con i legumi al cornetto cinese e versatela sulla carne. Coprire il recipiente e lasciare cuocere lentamente fino a cottura completa e verificare introducendo nella carne la punta di un coltellino: se questo entrerà senza resistenza vorrà dire che il brasato è pronto.

COTTURA GLASSARE (Carni glassate) Mettere nel recipiente il pezzo legato, salato e pepato, aggiungere per ogni chilo di carne g 100 di cipolle, g 100 di carote, g 100 di sedano (tutto tagliato a pezzi, mirepoix), mezza foglia di alloro, un ramoscello di salvia, uno di rosmarino, g 100 di burro o olio e fare cuocere in forno, a fuoco moderato, bagnando di tanto in tanto con il liquido di cottura e facendo attenzione che non si prosciughi troppo e non attacchi sul fondo. Completata la cottura, togliere la carne, tenendola in caldo coperta. Fare ridurre il fondo di cottura in modo che la parte grassa venga alla superficie e possa essere eliminata, bagnare con un bicchiere di vino bianco, e lascare ridurre, unire il quantitativo necessario di fondo bruno e lasciare bollire. Passare la salsa allo chinoise e rimetterla a bollire, sgrassarla per bene, legarla con un pò di fecola diluita con il marsala, madera o sherry e rettificate di sale. Quando sarà pronta, la salsa dovrà risultare di color biondo scuro.

Carni

COTTURA ARROSTO (Carni arrosto allo spiedo e al forno) Per gli arrosti, la cottura tradizionale allo spiedo è certamente l’ideale, ma anche in forno si ottengono arrosti eccellenti, rosolati e perfetti purché li si segua con la massima cura continuando a glassarli e facendo attenzione che non si attacchino sul fondo. Allo stesso modo, la cottura tradizionale fatta di condimenti a base di grassi animali, come strutto, grasso di manzo, ecc., oggi è subentrato quello dei condimenti vegetali, come margarine, olio di oliva e di semi che, nelle giuste dosi, non impregnano i cibi di grasso.

Gli arrosti al forno vengono aromatizzati con rosmarino, salvia, sale, pepe, qualche pezzetto di carota, di sedano e cipolla (mirepoix), aggiungendo sul fondo del recipiente ritagli e ossa di vitello spezzettati alla grossezza d’una noce; per quelli allo spiedo si usa solo rosmarino, salvia, aglio, burro, ecc. a secondo dei casi.

Il condimento migliore è comunque lo stesso sugo di cottura con il quale si deve continuare a bagnare l’arrosto durante la cottura. Importante che, all’inizio di cottura, il calore sia forte in modo da arrestare immediatamente la fuoriuscita dei liquidi, formando così la crosta e conservando all’interno la carne morbida e ben idratata, mentre gli arrosti di carne bianca dovranno cuocere completamente.

Gli arrosti al forno, a cottura ultimata, verranno tenuti in caldo; il fondo di cottura, depurato dal grasso, verrà addizionato con un pò di vino bianco, che si lascerà evaporare, quindi con del fondo bruno, poi fatto bollire per pochi minuti, passato al chinoise e servito con l’arrosto.

  • Tempo di cottura approssimativo per gli arrosti allo spiedo: costata di manzo, da 20 a 22 minuti per chilogrammo; lombata di manzo con filetto del peso di kg 4, un’ora e 15 minuti; filetto di manzo del peso di kg 2, 35 minuti circa; sella di montone di kg 5, un’ora e 20 minuti; sella di vitello del peso di kg 6, 2 ore e 20 minuti; lombata di vitello del peso di kg 3, un’ora e 45 minuti; tacchino del peso di kg 3, un’ora e 20 minuti; pollo di un chilo circa, 45 minuti; piccione 27 minuti circa; anatra al sangue, 25 minuti; anatra a cottura giusta, 40 minuti; fagiano, 45 minuti; pernice e starna, 35 minuti circa; beccaccia, 25 minuti circa; beccaccino, 12 minuti circa; quaglia, 18 minuti circa; tordo e merlo, 14 minuti circa; uccelli piccoli vari, 10 minuti circa.
  • Tempo di cottura approssimativo per arrosti in forno: costata di manzo, 19 minuti per chilogrammo; controfiletto del peso di kg 4, 40-45 minuti; filetto di manzo del peso di kg 2, 25-30 minuti; noce di vitello del peso di kg 2, un’ora e 40 minuti; lombata di vitello del peso di kg. 3, un’ora e 45 minuti; carré di maiale normale, due ore; coscia di maiale giovane del peso di kg 4, 2 ore e 15 minuti; carré di vitello normale, un’ora e 50 minuti; polpa di maiale di kg. 1,500, un’ora e 30 minuti; pollastra del peso di kg. 1,500, 55 minuti; pollo di un chilo, 35 minuti; piccione, 25 minuti; maialino, 2 ore – 2 ore e 15 minuti; tacchino, da un’ora e 20 minuti a 2 ore, secondo le dimensioni; anitra, 30-40 minuti; faraona, 35-40 minuti; fagiano, 40 minuti; gallo di montagna, 30 minuti se è piccolo, 55 minuti se è grosso; pernice, 15 minuti; quaglia, 12 minuti; beccaccia, 12 minuti; beccaccino, 10 minuti; tordo e merlo, 10 minuti; allodole, 8 minuti; cosciotto di capriolo, 15 minuti per ogni chilogrammo; sella di capriolo, 20 minuti per ogni chilogrammo; carré di capriolo, 25 minuti per ogni chilogrammo; lepre e coniglio ripieni, un’ora; dorso di lepre, 25 minuti. Il tempo di cottura va calcolato da quando l’arrosto comincia a rosolare. Le carni bianche devono cuocere completamente e, per capire il punto giusto di cottura, basta introdurre nella carne un forchettone da cuoco che dovrà entrare con molta facilità e, una volta estratto, risultare bollente. Il manzo, il montone e la selvaggina grossa (ad eccezione del cinghiale) devono essere cotti al sangue e il punto giusto di cottura si stabilisce quando, facendo pressione con un dito sulla carne, si formerà un incavo che scomparirà non appena cessata la pressione.

Carni

COTTRA ALLA GRIGLIA (Carni alla griglia) Questo tipo di cottura è senz’altro il più delicato e solo la pratica e l’esperienza possono consentire risultati apprezzabili; comunque, seguendo alcune regole fondamentali, si può avere una buona riuscita. Controllare bene che la griglia sia pulita, calda ma non rovente in modo che la carne non prenda un gusto amaro, infine, poiché non si deve bucare la carne, questa va girata con la spatola e non con la forchetta o il forchettone. Prima di metterla sulla griglia, la carne va condita con olio se poca grassa. Le fettine sottili, come la paillard, si fanno cuocere velocemente nel punto caldo della griglia pennellandole d’olio e mettendole un pò di traverso in modo da marchiarle a grata. I pezzi di carne più spessi, come chateaubriand, filetti, ecc., dopo averli segnati da ambo le parti, verranno posti sulla griglia a calore più mite e pennellati sovente d’olio nel corso della cottura. Il giusto punto di cottura si ha quando la carne comincia a stillare gocce di sangue; tuttavia molti preferiscono la cottura al sangue o quella bleu. La cottura al sangue è perfetta quando, sotto la pressione del polpastrello, la carne risulta un pò molliccia, la cottura bleu si ha quando la carne, segnata velocemente sulla griglia, viene servita quasi cruda e, tagliandola, appare di colore bleu. (Cottura au bleu: temperatura di cottura al cuore di 40 gradi, fatta a temperatura molto alta per poco tempo, al tatto si presenta molle e nel cuore la carne deve risultare rossa e appena tiepida).

COTTURA AFFOGARE (Carni affogate) Questo genere di cottura è indicato per il pollame, le animelle, le lingue di vitello, ecc. Mettere la carne a bagno in acqua corrente per poi sbianchirla e rinfrescarla, passarla, quindi, in una casseruola insieme a un mazzetto guarnito, coprire con il fondo bianco freddo e porre il recipiente sul fuoco. Al primo bollore, schiumare bene, coprire il recipiente e lasciare cuocere a fuoco lento o in forno con il bollore appena pronunciato. Il liquido di cottura verrà poi usato per preparare una salsa adatta all’elemento trattato.

  • Carni lessate. Per ottenere un buon bollito, bisogna che la carne sia messa al fuoco in acqua bollente e cotta un pò in ristretto.
  • Carni fritte. Per friggere bene è importante saper regolare la temperatura dell’olio in base all’elemento trattato, alle sue dimensioni, al fatto che sia crudo o cotto.
  • Spezzati Il procedimento per gli spezzati varia a seconda della qualità di carne (manzo, vitello, pollo, ecc.) e della preparazione.

COTTURE IN PADELLA (Carni in saltiere o sauteuse) Fare scaldare nel saltiere il condimento (burro o olio) e unire la carne, salare e pepare. Le carni bianche, come costolette di vitello, scaloppe, scaloppine, supreme di pollo ecc., prima di metterle a cuocere vanno infarinate; le carni rosse, come manzo, montone, ecc., non vanno infarinate e devono cuocere a fuoco forte per evitare che perdano il sangue. Quando l’elemento sarà cotto, levarlo dal saltiere, fare sgocciolare il grasso e deglassate il fondo del saltiere con vino bianco, marsala, madera, o sughi, a seconda delle indicazioni fornite a ogni singola ricetta.

Prof. Giuseppe Azzarone

I strozzapreti con le canocchie


I strozzapreti con le canocchie

Categoria primo piatto, Reparti garde-manger, entremetier  Metodi di cottura ebollizione, rosolare, casseruola Mise en place coltellino, trinciante, tagliere, pirofila, scolapasta, bacinella, spatola, cucchiaione, vassoio, casseruola, sauteuse, mestolo

I strozzapreti con le canocchieIngredienti   Pax 10

Per la pasta: Farina tipo grano duro g 700, uova n 2, acqua tiepida q b, sale una presa.

Per la salsa: canocchie kg 2, olio d’oliva dl 1, vino bianco dl 1, aglio spicchi n 2, peperoncino n 1, prezzemolo q b, pomodori maturi g 600, sale.

Procedimento

Fase di preparazione Preparare gli strozzapreti come da ricetta. Pulire le canocchie tagliando le zampe con la pancia e tutte le parti sporgenti del guscio. Pulire e tritare l’aglio e il prezzemolo. Lavare e tagliare a concassè i pomodori.

Fase di cottura In una casseruola fare imbiondire nell’olio d’oliva l’aglio, aggiungere il peperoncino e le canocchie, fare soffriggere molto bene a fiamma vivace. Appena, bagnare con il vino bianco e aggiungere i pomodori a concassè, condire con il sale e lasciare cuocere a fiamma dolce per quindici minuti.

Fase di assemblaggio Alzare le canocchie; cuocere gli strozzapreti in acqua bollente e salata, scolarli, versarli nella salsa e mantecare molto bene, servire insieme alle canocchie con una presa di prezzemolo tritato.

Nota Gli strozzapreti è un tipo di pastasciutta caratteristica dell’Italia, in particolare della Romagna e delle vicine Marche. Nasce come pasta povera, fatta in casa, che usa ingredienti semplici ma che richiede una discreta manualità per la sua lavorazione. La sfoglia tirata col mattarello abbastanza spessa, viene tagliata a striscioline di circa 1-1.5 cm di larghezza. A loro volta le strisce vengono tagliate a circa 5 cm di lunghezza e lavorate manualmente una ad una. La canocchia (o cannocchia) è un crostaceo (Squilla mantis) che vive nei fondali sabbiosi, trafiggendo gli organismi marini di cui si ciba. È un crostaceo mediterraneo di piccole dimensioni, difficile da reperire sul mercato. Le sue carni sono molto gustose, con pochi grassi, e deperiscono molto rapidamente.  Proteine: 13,6; grassi: 0,6; carboidrati per differenza: 2,3 (fibre: n.d.); ceneri: n.d.; acqua: 80; colesterolo: 85; sodio: 260; calorie: 69. Parte edibile: 40; calorie al lordo: 28.

PDF scaricabile

I ravioloni farciti con la polpa di branzino e scampi in salsa bisque


I ravioloni farciti con la polpa di branzino e scampi in salsa bisque

Categoria primo piatto a base di pesce, cucina moderna personalizzata

I ravioloni farciti con la polpa di branzino e scampi in salsa bisquePax 10

Reparti garde-manger, saucier, entremetier

Metodi di cottura ebollizione, casseruola

Mise en place spelucchino, forbice, coltello per sfilettare, bacinella, casseruole, spatola, mestolo, chinoise, cutter, sac a poche, pennello, tagliapasta, paletta ragno, sauteuse, cucchiaione

Ingredienti

Pasta fresca g 600

Uovo battuto n 1

· Per la farcia

Filetto di branzino kg 1

Scampi g 500

Gamberetti g 500

Olio d’oliva dl 0,5

Alloro una foglia

Scalogno g 80

Brandy ml 10

Vino bianco ml 25

Brodo di pesce un mestolino

Sale fino

Rosso d’uovo n 1

Noce moscata un pizzico

Parmigiano g 50 circa

Panna q b

· Per la salsa bisque

Brunoise g 100

Olio d’oliva dl 0,5

Alloro una foglia

Carapace e scampi g 500

Brandy una sfumatina

Pomodori rossi g 200

Fondo bianco di pesce dl 5

Roux biondo g 30

· Procedimento la farcia

Sfilettare il pesce, lavare i filetti e le lische per poi fare il fumetto. Per i crostacei: togliere il frutto dal carapace, lavare entrambi e conservare il carapace per la salsa e alcuni interi. Nella casseruola mettere lo scalogno con l’olio d’oliva e l’alloro, fare rosolare a fuoco moderato, aggiungere i crostacei e dopo i filetti, rimestare, a tempo bagnare con il brandy e subito dopo con il vino bianco, cuocere per dieci minuti e passare al cutter. Aggiungere un pizzico di noce moscata, un rosso d’uovo, un cucchiaio di parmigiano e se necessario un pò di panna, rettificare con il sale, amalgamare molto bene, calibrando i sapori.

· Procedimento la salsa

In una casseruola mettere l’olio d’oliva e la brunoise, l’alloro e fare rosolare, aggiungere i crostacei interi e il carapace di quelli puliti, fare soffriggere il tutto, bagnare con il brandy e il vino bianco, unire i pomodori tagliati e il fondo bianco di pesce. Fare sobbollire per circa un’ora. A parte preparare il roux biondo. Passare il liquido allo chinoise pestando molto bene i crostacei. Aggiungere man mano il liquido al roux, cuocere ancora per dieci minuti, versare un cucchiaio di panna, amalgamare e controllare i sapori.

· Procedimento per i ravioli

Stendere la pasta sottile quasi trasparente, con il tagliapasta rotondo e rigato dal diametro di φ 8 cm tagliare a dischi la pasta, pennellare di uovo i bordi, porre il ripieno sulla metà del disco e chiudere (tipo panzerottino) con l’altra metà, saldare molto bene il bordo.

· Procedimento di cottura e mantecazione

In una casseruola bassa mettere l’acqua, il sale e un goccio di olio, portare a ebollizione, versare i ravioli (quattro per porzione) due minuti di ebollizione, scolare con la paletta ragno molto bene e unire alla salsa; in un sauteuse mettere una noce di burro e la salsa, unire i ravioli, mantecare, servire.

PDF scaricabile