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Turbante di branzino in pochetta al forno fiocco di patata duchessa e salsa vellutata


Categoria: Secondi piatti di pesce personalizzati  Reparti interessati: Garde manger e Saucier Metodi di cottura: Forno Utensili usati: Forbice, desquamatore, sfilettatore, tagliere, vassoio, pirottini in alluminio, pennello, sac a poche

Ingredienti pax 4 Turbante di branzino in pochetta al forno fiocco di patata duchessa e salsa vellutata

  • Branzini n 2 da g 500
  • Fumetto di pesce ml 500
  • Vellutata di pesce ml 200
  • Fette di pancetta tesa n 4
  • Sale una presa
  • Olio evo q b
  • Patate alla duchessa q b

Procedimento

Fase preparazione

  • Pulire il pesce dalle pinne e interiori, lavarlo, sfilettarlo anche della pelle, lavarlo e farlo sgocciolare.
  • Con le lisce e scarti preparare un ottimo fumetto, successivamente la vellutata.
  • Preparare il composto per le patate alla duchessa senza parmigiano e metterlo nel sac a posche con punta rigata grande.Turbante di branzino in pochetta al forno fiocco di patata duchessa e salsa vellutata
  • Tagliare n° 4 fettine di pancetta tesa e avvolgerla intorno ai filetti a involtino, salare quanto basta.
  • Porre i turbanti nei stampini di alluminio leggermente spennellati di olio evo.
  • Allargare il centro il più possibile e riempirlo di patata alla duchessa, completare con un filo di olio.

Fase cottura

  • Con il mestolino bagnare i filetti di fumetto.
  • Porre il turbante in forno preriscaldato a 180 °C per circa 15 minuti.

Fase assemblaggio e presentazione

Piatto, mestolino di vellutata, turbante al centro, accompagnare con fiocchetto di fagiolini ugualmente avvolti dalla pancetta e ripassati in forno.

Per sapere di più

Crespelle delicate alla fiorentina con ricotta e spinaci


Categoria primo piatto pronto (cucina nazionale classica) Reparto Entremetier Metodi di cottura forno e salamandra Mise en place coltellino, trinciante, tagliere, bacinella, frusta, spatola, cucchiaione, mestolino, padellino, vassoio, casseruole, chinoise, pentolino, pennello, pirofila

Ingredienti pax 6Crespelle delicate alla fiorentina con ricotta e spinaci

  • Crespelle n 12
  • Salsa pomodoro cl 60 circa
  • Salsa besciamella cl 40
  • Ricotta g 300
  • Patate bollite g 100
  • Spinaci g 80
  • Parmigiano g 30 più 20
  • Rosso d’uovo n 1
  • Noce moscata una puntina
  • Sale fino una pesa

Procedimento

Fase di preparazione

Preparare la salsa di pomodoro, la besciamella e le crespelle come da procedimento. Cuocere le patate lavate e con la buccia in acqua con una presa di sale, pelarle e passarle allo schiacciapatate in una bacinella, farle raffreddare. Pulire, lavare molto bene gli spinaci, cuocerli in acqua salata per due minuti, scolarli farli raffreddare, strizzarli molto bene e tritarli finemente. Nella bacinella delle patate passate versare la ricotta, gli spinaci, la noce moscata, il sale e 30 g di parmigiano, amalgamare bene il tutto. Con un cucchiaio da cucina colmo di farcia riempire le crespelle e chiuderle a portafoglio.

 Fase di assemblaggio

Imburrare una pirofila, velare il fondo di salsa pomodoro e salsa besciamella, scaloppare le crespelle e coprirle di salsa pomodoro e besciamella, una spolverata di parmigiano, basilico fresco a julienne e gocce di burro fuso.

 Fase di cottura

Cuocere le crespelle in forno preriscaldato a 180 °C per circa 12 minuti, completare nella salamandra.

Costolette d’agnello su medaglioni di gnocchi di semolino con carpaccio di carciofi e salsa al vino rosso


Categoria: Piatto unico personalizzato (agnello-gnocchi) Reparti interessati: Garde manger, Entremetier, Saucier Metodi di cottura: Casseruola, padella, forno Utensili usati: Tagliere, trinciante da colpo, trinciante, boucher, spelucchino, coltellino a seghetto, casseruole, chinoise, vassoio, pennello, matterello, spatole, fruste, padella, spatola

Ingredienti pax 8

Per gli gnocchi

  • Latte lt 1Gnocchi di semolino alla romana
  • Sale e noce moscata
  • Semolino a grana fine g 230/250
  • Rosso d’uovo n 1
  • Parmigiano g 60 circa
  • Burro fuso q b

Per le costolette

  • Carrè d’agnello intero n 32 pezzi (4 costolette per pax)
  • Sale, olio evo

Per la salsa

  • Vino rosso corposo cl 50
  • Burro g 20
  • Farina g 10
  • Una presina di pepe
  • Un rametto di rosmarino o timo

Per i carciofi

  • Cuori di carciofi freschi e teneri n 4

Procedimento

Fase 1 Pulire il lombo e tagliare le costolette, pulire l’osso dalla carne molto bene, batterle leggermente e porle in frigo con un filo di olio evo.

Fase 2 In una casseruola capiente mettere il latte, il sale, la noce moscata e a fiamma regolare portare a ebollizione. Al primo cenno iniziare a versare il semolino a pioggia girando con la frusta, versati quasi 230 g di semolino lasciare la frusta e continuare a mescolare energicamente con la spatola di legno, controllare la densità e i sapori. Togliere la casseruola dal fuoco e unire il rosso d’uovo e il parmigiano, amalgamare molto bene. Oliare di uno strato sottilissimo un vassoio e versare sopra il semolino, livellare il composto servendosi del matterello a circa cm 1,5, lasciare raffreddare. Tagliare con il coppapasta tanti medaglioni e predisporli su una placca imburrata e sempre con il burro fuso lucidare la superficie degli stessi.

Fase 3 Nel frattempo che si svolgono le operazioni, in una casseruola mettere il vino rosso, una presina di pepe e un rametto di rosmarino, fare bollire a fiamma moderata fino a ridurre del 50%. In un altro pentolino mettere a sciogliere il burro, versare la farina e amalgamare, fare raffreddare (roux bruno). Passare il vino bollente allo chinoise e versarlo nel roux, frustare amalgamando molto bene, se necessario ripassarlo allo chinoise, mantenere in caldo. (Il roux può essere sostituito dalla fecola di patate).

Fase 4

Mettere a gradinare nella salamandra gli gnocchi, nel frattempo scaldare una padella lionese e fare rosolare entrambi i lati le costolette, prolungare la cottura facendo attenzione a lasciare il centro della carne leggermente rosa.

Fase 5 montaggio Su un piatto piano, posizionare quattro medaglioni, sovrapporre le costolette e, sopra le costolette porre il carpaccio di carciofi puliti e affettati all’ultimo momento per evitare che anneriscono, irrorare con la salsa al vino rosso.

Torta allo yogurt, mandorle e mele


Categoria: Dessert adatto per qualsiasi momento della giornataTorta allo yogurt, mandorle e mele Reparti interessati: Patissier Metodi di cottura: Forno Utensili usati: Bastardella, planetaria, cutter, piatto, setaccio, cucchiaio, tortiera, carta da forno, leccapentola

 

Ingredienti per una torta

  • Uova a temperatura g 200 (4 da g 50)
  • Zucchero g 150
  • Farina g 200
  • Mandorle g 50
  • Lievito per dolci una bustina
  • Yogurt magro bianco g 125
  • Burro fuso g 70
  • Mele n 3
  • Limone n 1

Procedimento

Fase di preparazione

  • Nella bastardella della planetaria mettere le uova e lo zucchero, con la frusta a velocità sostenuta montare le uova fino a quando diventano spumose, ferme e di colore biancastro.
  • Nel frattempo setacciare la farina con il lievito, nel mixer mettere le mandorle con un cucchiaino di zucchero e ridurle il più possibile a pezzettini, poi unirle alla farina e mescolare.
  • Sciogliere il burro e farlo intiepidire.
  • Pulire le mele dalla buccia e tagliarle a metà e poi a fette, sbollentarle per un istante in acqua con il succo di mezzo limone.

Fase di assemblaggio

  • Montare le uova, togliere la bastardella dalla planetaria e con la spatola di legno o con il leccapentola, versare girando delicatamente prima lo yogurt, poi il burro e infine la farina.
  • Versare il composto a caduta nella teglia foderata di carta, completare con le fette di mele a forma di rose.

 

Fase cottura

  • Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C 40 minuti circa.

Note

Le mele possono essere sostituite con un’altra frutta a piacimento e la scorza del limone può essere utilizzata nel composto.

Baccalà al vapore con crema di cime di rape


Categoria: secondo piatto a base di pesce (Baccalà) Reparti interessati: Garde manger e Saucier Metodi di cottura: Casseruola e vapore  Utensili usati: Coltellino, tagliere, trinciante, vassoio, bacinella, schiumarola, placca bucata, mixer, casseruola bassa, spatola, mestolo

Ingredienti pax 4

  • Baccala kg 1Baccalà al vapore con crema di cime di rape
  • Patate g 400
  • Cime di rape g 500
  • Aglio spicchio n 1
  • Peperoncino n 1
  • Olio evo
  • Sale

Procedimento

Fase 1

Pelare, lavare e tagliare a cubetti le patate. Pulire e lavare le cime di rape.

Fase 2

Tagliare a darne i filetti di baccalà, dissalato e fuori dall’acqua, controllare eventuali lische.

Fase 3

Mettere una casseruola bassa e capiente sul fuoco, versare l’olio, unire uno spicchio di aglio e un peperoncino, a fiamma viva versare le patate, mescolare per due minuti, poi togliere l’aglio e il peperoncino e coprire di acqua bollente, una presa di sale e fare cuocere, quasi al temine della cottura unire alle patate le rape, lasciarne qualcuna per poi sbollentarla a parte per la decorazione.

Fase 4

Completata la cottura, trasferire in una bacinella e frullare il tutto, controllare i sapori e la densità.

Fase 5

Cuocere il baccalà al vapore per 20 minuti a 100° C utilizzando il forno a vapore, controllare la cottura.

Fase 6 assemblaggio

In un piatto piano mettere un mestolo di crema, adagiare la darna ben calda e un filo di olio evo, decorare con una cimetta di cima

Note o approfondimento

Le cimette serviranno a guarnizione del piatto: sbollentatele in acqua per pochi istanti, scolarle e buttarle in una ciotola con acqua e ghiaccio: questa operazione fermerà la cottura e manterrà acceso il colore verde delle cimette.

Il piatto e la ricetta


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Il piatto è un insieme di ingredienti lavorati, utilizzando modi e tecniche appropriate che, si identifica con un nome specifico.

Gli elementi minimi essenziali che deve contenere una scheda tecnica di produzione sono:

  • Il nome della ricetta
  • L’immagine
  • Gli ingredienti con il numero dei coperti
  • Le quantità
  • Gli utensili usati e i metodi di cottura
  • Il procedimento

La scheda tecnica di produzione professionale.

Lo chef di cucina e l’economo predispongono per ogni pietanza dettagliatamente la scheda di produzione ricetta, il costo delle materie prime, il tempo di esecuzione, le attrezzature necessarie, il tipo di presentazione.

I dati che deve contenere la scheda sono:

  • La ragione sociale della ditta
  • Il nome della ricetta
  • La categoria della ricetta
  • Il numero dei coperti
  • La foto del piatto finale
  • Gli ingredienti del piatto, unita di misura, quantità, prezzo per kg, prezzo dell’unità di misura utilizzata
  • Il procedimento della ricetta in fasi di preparazioni, se necessario con le foto
  • L’attribuzione del lavoro alle singole partite
  • Il tempo reale della preparazione
  • Le attrezzature utilizzate
  • Le varianti
  • Le osservazioni nutrizionali
  • La storia del piatto o dell’ingrediente principale
  • Le note personali
  • I verbi e i termini utili da utilizzare per la scheda di produzione ricetta.

      La scheda ricetta

      La scheda-ricetta costituisce il corpo centrale per la buona riuscita della stessa pietanza, dell’organizzazione delle attrezzature, utensileria, del personale e dei costi.

      Il nome della ricetta funge da titolo della relativa scheda: è viene scelto (ove possibile) la grafia italiana, limitando l’impiego delle dizioni dialettali allo stretto indispensabile.

      Un breve occhiello, sotto il titolo della scheda-ricetta, presenta la formulazione, rende eventualmente conto della etimologia del suo nome, ricorda eventuali equivalenti e gli elementi storico, culturali o gastronomici salienti.

      La successiva parte di codificazione presenta innanzitutto il numero di porzioni a cui si riferisce la ricetta. Nella maggior parte dei casi, è pari a 4 o 6.

      A seguire, viene illustrata la codificazione tipologica (posizione nel menù: antipasto, minestra, dessert, etc.), la stagionalità, il livello di difficoltà (modesto, medio o elevato), il tempo di esecuzione (in minuti) e la tecnica (o meglio, il principio) di cottura. Una notazione più estesa indica gli utensili necessari per approntare la formulazione (ad esclusione di quelli più ovvi).

      Tutte queste informazioni consentono di individuare rapidamente “facilities” o vincoli prima di apprestarsi alla preparazione culinaria.

  • È importante il verbo da utilizzare il più indicato è l’infinito.

    L’infinito è una forma verbale usata in molte lingue come l’italiano. È la forma che si trova nei dizionari e non è riferita ad alcun tempo (presente, passato o futuro), né ad alcuna persona grammaticale (io, tu, lui, lei). In italiano, la forma dell’infinito di un verbo come andare è composta da una radice (and-) e da una desinenza (-are).

    Prendere una casseruola media, metterla sul fuoco a fiamma bassa, versare l’olio d’oliva quanto sufficiente per far rosolare la cipolla precedentemente tritata finemente. Aumentare la fiamma e rimestare continuamente, appena la cipolla si è imbiondita versare i pomodori pelati ecc……..

  • È importante utilizzare i termini tecnici per facilitare la velocità e la compressione tecnica professionale. Es: alcuni termini di cucina

    ADDENSANTE  Additivo alimentare aggiunto con lo scopo di migliorare la consistenza e mantenere la compattezza degli alimenti (budini, gelati, piatti pronti con gelatina, ecc.).  La maggior parte degli addensanti utilizzati sono di origine vegetale derivati dalle alghe e dalla cellulosa

    AFFOGARE  Sobbollire dolcemente in acqua, a recipiente chiuso.

    AMALGAMARE  Mescolare, mettere insieme sostanze diverse, unire.

    AMMOLLARE Mettere a bagno e reidratare alimenti secchi.

    APPASSIRE  Stufare in burro oppure olio a fuoco bassissimo cipolla, scalogno, sedano, ecc. evitando che prendano colore.

    AROMATIZZARE  Aggiungere al cibo sostanze aromatiche per migliorarne il sapore od il profumo.

    BAGNOMARIA  E’ il metodo di far cuocere una vivanda o di far fondere una sostanza, senza metterla a diretto contatto con il fuoco. Un recipiente più grande, pieno fino a metà di acqua, ne contiene uno più piccolo, con le sostanze che si devono fondere e cuocere.

    BIGA (BIGHETTA o LIEVITINO)  Impasto di un lievito di supporto, composto da farina, lievito ed acqua. Giunto a maturazione, viene incorporato agli altri ingredienti od all’impasto promuovendo una lievitazione completa. Si distingue in molle, sostenuta o consistente.

    BRUNOISE  Taglio di verdure o altre vivande a piccoli dadini.

    BURRO AMMORBIDITO  Burro reso morbido sia a mano sia a macchina, od anche a moderato calore, senza farlo sciogliere.

    BURRO A POMATA  Burro reso morbido come una crema.

    BURRO FUSO  Burro sciolto a calore senza farlo friggere né rosolare.

    BURRO MORBIDO  Burro tenuto a temperatura ambiente in modo da potersi usare per impasti ed anche per spalmare.

    CARAMELLARE  Ricoprire con zucchero caramellato una preparazione, ad esempio panna cotta; oppure immergere acini d’uva, spicchi di arancia o mandorle, in zucchero caramellato.

    CHOUX  Il termine francese equivale a bignè; sono piccoli dolci a forma sferica, confezionati con pasta per bignè. Vengono farciti con panna montata, creme o confetture, spolverizzati con zucchero ed anche glassati.

    COCOTTINA  Tegamino in pirofila individuale.

    COMPOSTO  Miscela di sostanze lavorate contemporaneamente in modo da formare un insieme ben unito.

    CONCENTRARE  Far evaporare l’acqua contenuta in sughi, creme, salse ed altri tipi di liquidi.

    COPPAPASTA (TAGLIAPASTA)  Stampi generalmente piccoli, in diversi formati, usati per tagliare la pasta con pressione e ricavarne forme piatte.

    COURT-BOUILLON  Preparato d”acqua, aromi e legumi per cuocere pesci e crostacei.

    DADOLATA  Preparazione di verdure, carni, prosciutto, ecc. tagliate a dadini, adatta per farce e ripieni di vario genere.

    DECORARE Ornare, fregiare un elaborato con gradevole eleganza e raffinatezza.

    DEGLASSARE  Distaccare i fondi di cottura, bagnando con vino o brodo e ridurli.

    DORARE Spennellare la superficie di dolci, salatini, torte di gastronomia, ecc. con una miscela di uovo sbattuto, cui può essere aggiunto anche latte, zucchero ed altro per conferire particolare lucentezza ai prodotti finiti.

    EBOLLIZIONE Fenomeno che si verifica quando un liquido riscaldato inizia a formare bolle in superficie. Avviene per ogni liquido a temperature diverse.

    EMULSIONE  Composto ottenuto mescolando energicamente sostanze che non sono solubili tra loro, una delle quali è un grasso. L”emulsione tende a separarsi nuovamente quando viene fatta riposare. Per stabilizzarla si usano uova o fecola oppure stabilizzanti che consentono di ottenere miscele dense e stabili.

    ESSICCAZIONE Tecnica conserviera che consiste nel sottrarre gran parte dell’acqua presente nei cibi, generalmente mediante l”uso di calore naturale (sole) od artificiale.

    FARCIRE Il verbo indica l’azione di disporre una sostanza fra altri strati di diversa composizione. Ad esempio “farcire una torta”, cioè stendere uno strato di crema fra strati di pan di Spagna.

    FLAMBARE Passare alla fiamma (alcool o gas).

    FODERARE Ricoprire una forma o una tortiera con un sottile strato di pasta o di altre sostanze.

    FONDO Sugo o liquido che rimane in pentola dopo la cottura delle vivande.

    GUARNIRE Abbellire una preparazione dolciaria o culinaria con elementi atti a migliorarne l’aspetto (vedi decorare).

    INCIDERE Praticare un taglio, più o meno profondo, su impasti dolci o salati, verdure, ecc.

    INCORPORARE Inserire uno o più ingredienti in un impasto.

    INFARINARE  Coprire leggermente un alimento, tavolo di lavoro ed attrezzi con un leggero strato di farina.

    JULIENNE  Carni o verdure tagliate a piccole strisce sottili.

    LEGARE  Incorporare una sostanza che tenga uniti gli altri ingredienti, come ad esempio la maionese che lega le verdure nell’insalata russa. Il verbo viene anche usato per indicare l”unione nel composto di amido od altro che, amalgamato ad una salsa liquida, la rende più densa e vellutata, cioè più legata.

    LESSARE Cuocere un alimento in acqua bollente, mantenendo poi la temperatura al di sotto dei 100°C (che si raggiungono invece nella bollitura).

    MACINARE Rompere e frantumare, in parti più o meno piccole cereali, legumi od altri semi secchi.

    MANIPOLARE Lavorare la pasta con le mani.

    MANTECARE Miscelare energicamente un composto, per renderlo cremoso e omogeneo.

    MASSA E una miscela composta da più ingredienti che, a lavorazione ultimata, dovranno formare un unico composto.

    MERINGARE Coprire una torta con meringa.

    MESCOLARE Unire più elementi fra di loro.

    MISCELA Indica quell’insieme di ingredienti, solidi e liquidi, che uniti e mescolati tra loro formano un unico composto omogeneo.

    MIXER Apparecchio elettrico costituito da un motore che fa ruotare un gruppo di lame affilate (dette coltelli rotanti). Il mixer viene introdotto direttamente nel recipiente che contiene i cibi da frullare o triturare.

    MODELLARE Dare forme varie ad un impasto.

    MONTARE Sbattere un liquido od un composto semidenso per renderlo più gonfio e più denso con l’incorporazione di aria.

    MONDARE Pulire, lavare e tagliare degli ingredienti (racchiude diverse operazioni in fase di preparazione).

    NAPPARE Stendere su una preparazione una salsa che abbia una consistenza tale da non scivolare via.

    NEVE (MONTARE A)  Sbattere degli albumi d’uovo fino a quando assumano un aspetto simile a quello della neve; quando si dice “a neve ben ferma” la frusta deve lasciare dei solchi nell’albume montato.

    STENDERE Allargare una pasta sulla tavola o sopra una placca, distenderla.

    Filetti di triglia in padella con pomodori e mignonette di patate al crudo dolce di Parma


    Categoria: Secondo piatto a pase di pesce (triglia) Reparti interessati: Garde manger, Saucier Metodo di cottura: Padella Utensili usati: Padella, spatola, tagliere, forbice, coltellino, trinciante, sfilettatore, casseruola

    La triglia appartiene alla famiglia delle Mullidae che comprende oltre 80 specie di pesci d’acqua salata. Le triglie hanno un aspetto caratteristico ed abbastanza uniforme, con corpo piuttosto allungato ed affusolato, fronte ripida, occhi grandi, due pinne dorsali ben separate, pinna caudale forcuta. Dispongono di due vistosi barbigli sotto il mento, organi chemiosensoriali utilizzati per sondare la sabbia e nascondigli tra rocce e coralli alla ricerca delle prede. La livrea variata da specie a specie, ma è spesso ricca di colori vivaci, dal rosso vivo al giallo oro. Le dimensioni sono piuttosto contenute, variando dai 7,2 cm di ai 60 cm. Le triglie si nutrono di invertebrati bentonici e piccoli pesci. Le triglie mediterranee erano già molto note nell’antichità per la prelibatezza delle carni e sono ancora attivamente pescate soprattutto con reti da posta e reti a strascico. Anche in altre parti del mondo le triglie sono catturati in gran numero ed hanno notevole importanza economica. In cucina le triglie sono apprezzatissime soprattutto quelle di scoglio, vengono proposte intere e a filetti principalmente come secondo piatto. I metodi di cottura più indicati sono: in padella, in casseruola, al forno, al cartoccio e sottovuoto; le triglie vengono utilizzate per guarnire alche primi piatti di paste fresche e secche. In questa ricetta la proposta è semplice e veloce alla portata di tutti, cottura in padella di entrambi gli ingredienti principali filetti e patate, quest’ultime migliorate con una julienne di prosciutto crudo dolce in questo caso di Parma.

    Filetti di triglia in padella con pomodori e mignonette di patate al crudo dolce di ParmaIngredienti per 4 pax

    • Triglie medie kg 1
    • Pomodori rossi g 100
    • Patate novelle g 250
    • Prosciutto di Parma dolce due fette sottili
    • Aglio spicchi n 2
    • Vino bianco ml 20
    • Fumetto di pesce ml 30 circa
    • Olio evo e prezzemolo q b

    Procedimento

    Fase preparazione

    preparazioneMondare le triglie; squamarle, tagliare le pinne e togliere le interiori, sfilettarle delicatamente, conservare alcune lisce e teste per il fumetto, toglie qualsiasi traccia di spine, lavare bene i filetti e farli sgocciolare. Pelare le patate e tagliarle alla mignonette, porle in una bacinella e lavarle sotto l’acqua corrente per qualche minuto. Lavare i pomodori, tagliarli a metà, privarli dei semini e dell’acqua di vegetazione, poi tagliarli a spicchietti sottili, salarli leggermente. Tagliare a julienne sottile il prosciutto crudo. Lavare e tritare il prezzemolo.

    Fase cottura

    Filetti preparazioneIn una casseruola capiente sbollentare per due minuti le patate, in acqua leggermente salata, scolarle e metterle nella padella antiaderente con un filo di olio evo e uno spicchio d’aglio in camicia, a fiamma moderata farle cuocere e rosolare bene da renderle tese e croccanti, a fine cottura unire la julienne di crudo, controllare i sapori. Mettere le patate in un vassoio e tenerle in caldo, nella stessa padella, mettere ancora un filo di olio, uno spicchio d’aglio e a fiamma alta adagiare i filetti prima dalla parte della pelle e poi girarli, salare e bagnare con un filo di vino bianco e un mestolino di fumetto, abbassare la fiamma, in un lato della padella mettere i pomodori per un istante.

    Fase assemblaggio e distribuzione

    Al centro di un piatto piano porre le patate, sovrapporre su un latto i filetti e al centro i pomodori, un filo di olio evo e una presina di prezzemolo tritato.

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchine


    Categoria: Primo piatto estivo (riso e risotto) Reparti interessati: Garde-manger, Entremetier Metodo di cottura: casseruola Utensili usati: casseruola, chinoise, mestolo, spatola, tagliere, trinciante

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchine

    Ingredienti per 4 pax

    • Riso superfino (Carnaroli o Arborio) g 300
    • Fumetto di crostacei lt 1,5 circa
    • Gamberetti g 200
    • Cozze pulite solo frutto g 100
    • Acqua delle cozze filtrata con cura
    • Polpo piccolo g 200 oppure calamari
    • Fiori di zucchine g 100
    • Olio evo q b
    • Cipolla piccola n 1
    • Alloro mezza foglia
    • Vino bianco ml 80
    • Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchinePrezzemolo tritato una presa
    • Burro per la mantecazione g 20 (discrezione)

    Procedimento

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchineFase preparazione

    Procedere con cura nella preparazione del fumetto, importante per la riuscita del risotto.

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchineMondare i gamberetti e il polpo, lavarli molto bene, il polpo tagliarlo a pezzetti. Lavare i fiori di zucca farli sgocciolare, tagliarli a metà, lavare e tritare il prezzemolo e la cipolla.

    Fase cottura

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchineIn una casseruola bassa è capiente mettere l’olio evo q.b., la cipolla e l’alloro, a fiamma moderata iniziare la cottura, appena la cipolla inizia a imbiondirsi versare il polpo e subito dopo il riso, mescolare con la spatola di legno fino a quando il riso si è tostato molto bene, bagnare prima con il vino bianco e dopo con il fumetto di pesce, continuare come si fa per un qualsiasi risotto.

    Risotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchineRisotto superfino mantecato con frutti di mare e fiori di zucchineQuasi al temine aggiungere i gamberetti, le cozze, un po’ di acqua delle stesse e i fiori delle zucchine, dopo qualche minuto assicurarsi che il riso sia cotto al punto giusto e spegnere la fiamma, mantecare con il burro, completare con una presa di prezzemolo tritato, controllare i sapori e servire nel piatto piano esaltando gli ingredienti principali.

    Nota Quando si realizzano diverse porzioni è consigliabile preparare prima la salsa ai frutti di mare con la vellutata di pesce, in questo modo si facilita la preparazione e il risultato è migliore.

    L’arista glassata alla toscana con la zuppa di fagioli


    Categoria Secondo a base di carne di maiale tipico toscano  Reparti Garde-manger e Saucier  Utensili Tagliere, boucher trinciante da colpo, trinciante, spago, placca, chinoise, spatola, casseruola, bagnomaria, mestolo Metodi di cottura Forno e casseruola

    Ingredienti pax 8

    arista

    • Carrè di maiale kg 2
    • Battuto semplice con aggiunta di semi di finocchio q b
    • Ossa e ritagli g 500
    • Olio evo q b
    • Mirepoix g 200
    • Alloro, rosmarino, salvia, aglio in camicia q b
    • Pomodori maturi g 300
    • Vino bianco ml 100
    • Fondo bianco q b
    • Farina q b

    Per la zuppa

    • Fagioli cannellini secchi g 200
    • Mirepoix tritata g 80
    • Polpa di pomodoro pelati n 2
    • Cotenna di maiale g 100
    • Sale e acqua q b

    Procedimento

    Preparare il battuto: aglio, rosmarino, salvia, alloro, semi di finocchio il tutto tritato finemente, aggiungere il sale fino e il pepe. Pulire la carne dalle parti superflue, staccare leggermente le ossa e steccare con il battuto, legare con cura. Preparare la mirepoix, i pomodori tagliati e le erbe. In una placca mettere le ossa, gli scarti di carne, il carré e l’olio d’oliva, infornare a 180 °C. Curare la cottura girando la carne per fare in modo che si rosoli in tutte le sue parti, aggiungere la mirepoix e le erbe, lasciare rosolare. Bagnare con il vino, unire i pomodori e coprire il fondo di cottura con il brodo. Quando l’arista è cotta toglierla e coprirla, continuare la cottura per realizzare la salsa.  Passare la salsa ricavata allo chinoise per poi unirla alla zuppa preparata.

    Per la zuppa

    Preparare un trito sottilissimo di sedano, carote e cipolla, metterlo nella casseruola con l’olio evo e farlo rosolare. Aggiungere la cotenna, la foglia di alloro e la polpa di pomodori, e continuare la cottura. Unire i fagioli messi a mollo in acqua fresca per una nottata intera, coprirli con l’acqua e un pizzico di sale quanto basta. Fare cuocere a bollori lenti fino al termine, per ultimo aggiungere qualche mestolino di salsa ricavata dall’arista, controllare i sapori.

    Assemblaggio

    Mettere in un piatto piano la porzione di arista, versare un mestolo di zuppa, piuttosto asciutta, irrorare con un filo di olio evo.

    Qualcosa in più

    (dal portale Albanesi)

    Il fagiolo  è una pianta nana o rampicante della famiglia delle leguminose, di origine subtropicale, adatta ai climi temperati caldi. Il frutto contiene i semi, che costituiscono la parte commestibile del legume. Fra le diverse varietà reperibili in commercio ricordiamo il Borlotto di Vigevano, il Cannellino, il fagiolo di Valsesia, il Metis, il Quarantino, il Re del Belgio.

    Il fagiolo in cucina – I fagioli, come altri legumi, hanno costituito per secoli uno degli alimenti fondamentali del mondo contadino, ma oggi il loro consumo è in costante diminuzione, nonostante il buon apporto nutritivo. Una delle ragioni principali è la sostituzione (a volte discutibile) nell’alimentazione (vegetariana e non) con la soia e i suoi derivati. I fagioli sono ricchi di vitamine, sali minerali e cellulosa, ma anche di proteine. Le proteine dei fagioli non sono identiche a quelle di origine animale, ma possono comunque rappresentare una valida alternativa alimentare. Questo legume inoltre contiene aminoacidi che invece mancano nei cereali; le minestre o le pietanze che contengono fagioli e cereali si integrano perciò in modo ottimale. Viene poi utilizzato anche per la preparazione di moltissimi altri piatti, dai primi (minestroni, risotti), ai secondi (con le cotiche, con lo spezzatino) ai contorni (in umido, lessati). Più che essere consumati freschi, i fagioli sono utilizzati essiccati, in scatola o surgelati. Chi soffre di coliti può avere problemi a digerire i fagioli, a causa della presenza di alcuni zuccheri particolari (raffinosio, stachiosio).